A Sibiu – La mistica punto di incontro fra cristiani e musulmani
di Roberto Catalano
Fonte: https://whydontwedialogue.blogspot.com/
Il motivo del viaggio in Romania è la partecipazione ad un interessante convegno organizzato presso la Lucian Braga Universitate di Sibiu dal dipartimento di Theologia Luterana, diretto dal Prof. Stefan Tobler. La conferenza, che raccoglie studiosi musulmani e cristiani provenienti da diversi Paesi Europei, ma con la partecipazione online di studiosi dagli USA e anche dall’Indonesia, si è proposta di riflettere su un argomento piuttosto inusitato nel mondo attuale: Mystical Theology and Muslim-Christian Dialogue.
Si tratta non tanto di una di quelle conferenze pressoché casuali, che nascono un po’ come un albero nel deserto. È, piuttosto, il punto di confluenza di diversi progetti in corso da anni. Innanzi tutto, quello animato da Prof. Stefan Tobler, che, con un gruppo di studiosi cristiani e musulmani affiancati da alcuni dottorandi e post-dottorandi particolarmente attivi e motivati, sta riflettendo in modo specifico su questo argomento da un paio di anni. Due altri percorsi si sono uniti per l’occasione. Entrambi coinvolgono l’Istituto Universitario Sophia. Si tratta di Wings of Unity, che coinvolge musulmani sciiti e cristiani che da sei anni riflettono con regolarità su L’unità di Dio e l’unità in Dio, con programmi dedicati anche alle giovani generazioni (summer and winter school e unity week). Un secondo progetto, è un cluster accademico che alcuni professori dell’Institut fur Systematische Theologie der katholisch-theologischen Fakultät, Universität Innsbruck hanno iniziato una decina di anni fa, insieme all’Istituto Universitario Sophia, al Centro del dialogo interreligioso del Movimento dei Focolari e ad alcuni rappresentanti del mondo musulmano sunnita (algerini e turchi nella maggior parte).
Si tratta, quindi, di cammini stagionati, che hanno già prodotto studi e convegni di un certo rilievo e che si ripropongono anche pubblicazioni in merito. Soprattutto, si tratta di bacini di pensiero che hanno lavorato fino ad ora indipendentemente, seppure animati da uno spirito comune di carattere dialogico, aperto alla differenza e con un atteggiamento di ascolto intellettuale e spirituale che, nel corso degli anni, ha cementato rapporti fraterni fatti di fiducia reciproca e apertura a conoscere l’altro e la sua sensibilità di pensiero e di fede senza pre-concetti e stereotipi.
In questi giorni a Sibiu i tre percorsi hanno vissuto un momento di convergenza con ulteriore apertura ad altri fronti del dialogo islamo-cristiano. L’argomento della riflessione è stata la dimensione mistica in entrambe le tradizioni, che vantano un ricchissimo passato al riguardo, ma anche significative esperienze recenti. Le provenienze in presenza erano le più varie (Italia, Austria, Germania, Svezia, Inghilterra, USA, Romania ma anche origine più remote Iran, Libano, Algeria, Turchia, Macedonia del Nord), e sono state arricchite da altre che si sono dovute accontentare del collegamento online, a causa di indisposizioni fisiche, problemi di visto o lontananza eccessiva (California e Indonesia per esempio).
Le presentazioni hanno toccato gli argomenti più vari anche se sempre nell’ambito della mistica nelle due tradizioni religiose. Una particolare attenzione è stata l’attenzione dedicata al contributo delle donne, sia in ambito cristiano che musulmano. A questo proposito significativa e di alto livello sia accademico che spirituale la presenza femminile che ha offerto al convegno un apporto decisivo evitando il carattere androcentrico che caratterizza molti momenti interreligiosi Altro aspetto arricchente del convegno è stato quello della dimensione per così dire ecumenica. Accanto ad una chiara maggioranza di partecipanti cattolici, fra gli organizzatori del programma c’erano riformati ed ortodossi e, fra i musulmani, sia sunniti che sciiti.
Molte le considerazioni che potrebbero emergere da una riflessione come quella realizzata a Sibiu in questi giorni. In particolare, ci si è resi conto come nella società attuale la dimensione mistica sia tutt’altro che inopportuna ed obsoleta. Essa rivela, infatti, un aggancio al quotidiano e al sociale che è emerso più volte nel corso dei lavori e che può offrire chiavi importanti sia a livello sociale che politico ed economico. Ma la riflessione più significativa è forse quella che emerge dal carattere continuativo dei tre percorsi che hanno dato vita all’evento. Essi hanno mostrato come nel dialogo interreligioso – sia a livello esperienziale e vitale che accademico e di cooperazione – la fedeltà al progetto iniziato e la continuità sono elementi fondamentali. Il dialogo, infatti, a qualsiasi livello è un processo e, sempre, i processi richiedono tempo, pazienza (tanta!!!) e fedeltà all’ispirazione originaria e, non ultimo, anche creatività.