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Bartolomeo: i passi per l’unità? Teologia e dialogo della vita

Un’intervista del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, pubblicata su Avvenire il 13 febbraio scorso e apparsa anche sulle testate di due quotidiani di ispirazione evangelica, l’olandese Nederlands Dagblad e il danese Kristeligt Dagblad, nell’ambito di un progetto di collaborazione giornalistica avviata da tempo da alcuni giornali europei di ispirazione cristiana, ha richiamato l’attenzione di molti e in particolare di quanti sono attenti e impegnati nel dialogo ecumenico.

Fra essi anche la nostra Sede universitaria che ha conferito, il 26 ottobre del 2015 il suo primo Dottorato h.c. in “Cultura dell’unità” proprio al Patriarca Ecumenico Bartolomeo I.

Molti altri momenti in seguito hanno segnato la vicinanza affettiva ed effettiva dell’Istituto con il Patriarcato Ecumenico, con cui è in atto una viva collaborazione: ricordiamo in particolare la visita di una rappresentanza di studenti e di docenti dell’Istituto Sophia a Istanbul, al Fanar, al Patriarca Bartolomeo nel gennaio 2019, nel corso del programma accademico annuale promosso dalla Cattedra “Patriarca Athenagoras – Chiara Lubich.

La lunga intervista del Patriarca ad Avvenire tocca, con sincerità e profondità di dottrina, diverse tappe e aspetti relativi al dialogo ecumenico e in particolare mette il punto su quelli che Bartolomeo I definisce “i tre livelli” del dialogo.

Riportiamo solo questo stralcio:

[…] A mio avviso il dialogo ecumenico deve svolgersi a tre livelli: a livello di contatti fraterni personali, di iniziative comuni e di cooperazione dei capi delle Chiese cristiane. In secondo luogo, nel contesto molto esigente dei dialoghi teologici, ai quali è stata data un’importanza speciale durante il nostro tempo, e dove sono stati fatti notevoli progressi. Il terzo livello è il “dialogo della vita”, la comunicazione, la convivenza, la solidarietà dei cristiani nelle società contemporanee, dove il “diverso” non è più una questione di “distanza”, ma di vicinanza e prossimità quotidiana. Il “dialogo della vita” facilita anche la ricezione delle decisioni e delle realizzazioni dei primi due livelli. Questo dialogo è alimentato dalla preghiera al Fondatore della Chiesa perché ci illumini a dare spazio agli altri, senza aver paura di alterare la propria identità.

Sophia, e in particolare la Cattedra Ecumenica, si propongono, insieme a tante altre Istituzioni e nel panorama di numerosissime iniziative in quest’ambito, come “laboratorio ecumenico” per offrire, nel proprio piccolo, un contributo di di pensiero teologico e di dialogo della vita nel cammino delle Chiese verso l’unità.

Fonte: https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/intervista-bartolomeo-patriarca-ecumenico-di-costantinopoli

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