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Cattedra ecumenica “Patriarca Athenagoras- Chiara Lubich”

In occasione della sessione della Cattedra Ecumenica “Patriarca Athenagoras-Chiara Lubich” che si sta svolgendo oggi e domani all’Istituto Universitario Sophia, dal titolo: “Papa Paolo VI, Patriarca Athenagoras, Chiara Lubich. Profezia di unità tra le Chiese sorelle”, il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha inviato un caloroso messaggio. Si tratta di un corposo contributo alla riflessione sulla figura, il contributo e la sinergia fra questi tre grandi “profeti dell’unità”, che hanno incarnato un modello di dialogo nell’amore aprendo una pagina di storia sorprendente e ancora da sondare nella ricchezza del suo significato teologico nel cammino ecumenico. Pubblichiamo il testo integrale del messaggio.

Con grande gioia nel Signore, onore e riconoscenza, salutiamo il Congresso di due giorni, organizzato dall’Università di Loppiano – Firenze, centro spirituale e accademico del Movimento dei Focolari, sul tema: “Papa Paolo VI, Patriarca Athenagoras, Chiara Lubich. Profezia di Unità tra Chiese Sorelle”.

Realmente, il nostro venerabile predecessore di beata memoria Athenagoras e Papa Paolo VI, per divina ispirazione hanno assunto la sacra causa della riconciliazione e rappacificazione tra le Chiese Ortodossa e Romano-Cattolica, allo scopo di unirsi nel comune calice. Durante il benedetto incontro nell’anno 1964 dei due Primati a Gerusalemme, che è stato caratterizzato come “il fatto più significativo nella storia delle relazioni tra le due Chiese dal 1054”, ci fu quel profetico momento dell’inizio di un nuovo periodo nelle relazioni tra le Chiese di Roma e di Costantinopoli.

Per ispirazione sapientemente data dallo Spirito Santo, i due Primati hanno percepito che Occidente e Oriente non potevano vivere isolati e con autosufficienza, in quanto ciò era un danno per l’unità e per la cattolicità del Corpo di Cristo e che un dialogo d’amore e di verità avrebbe potuto condurre all’unità, fondata sul solido terreno del primo millennio. Secondo la azzeccata espressione di p. George Florovsky, Occidente e Oriente sono “sorelle siamesi” che non possono separarsi l’una dall’altra. Questi leader ecclesiastici di cui sopra, hanno ricordato il fatto inconfutabile che le due Chiese sorelle, le quali dopo lo scisma del 1054, e in modo particolare dopo le Crociate, si erano separate e si erano estraniate, hanno una comune tradizione biblica, patristica ed ecclesiologica e l’insegnamento della Chiesa indivisa, che possono fungere come base per ristabilire la relazione venuta a mancare tra loro. La fedeltà alla verità del Vangelo, alle comuni tradizioni ecclesiastiche alimentava il dinamismo e l’ottimismo di questi due uomini carismatici.

Brillante e benedetto frutto dell’incontro di Gerusalemme e degli incontri che sono seguiti tra i due Primati, come anche quelli dei loro diretti Successori, al Fanar e in Vaticano, è il Dialogo Teologico condotto con buone speranze tra Chiesa Ortodossa e Chiesa Romano-Cattolica, il quale ha prodotto interessanti testi comuni ecclesiologici e ha concorso in molti modi all’approfondimento delle relazioni tra le due Chiese sorelle.

In questo cammino ispirato dallo Spirito Santo verso la riconciliazione e l’unità, quasi una ambasciatrice non ufficiale e un legame fu indiscutibilmente la carismatica fondatrice del vostro movimento dei Focolari, la compianta sorella Chiara Lubich, influenzata dalla visione ecumenica di amore e riconciliazione del nostro celebre predecessore, il Patriarca Athenagora e principalmente dal suo forte desiderio per l’unità delle due Chiese. Diceva in modo caratteristico a proposito dal grande Patriarca, con il quale si era incontrata sette volte tra gli anni 1967 e 1972: “Athenagoras era una persona profondamente carismatica, dotata maggiormente di doni dello Spirito di quanti avessi conosciuto nei non cattolici. Allo stesso modo era un profeta, che vedeva il futuro e tollerava il presente come un tempo di attesa”, vale a dire un profeta di quel giorno, durante il quale sarà realizzata la unità nel calice comune.

Il Congresso di due giorni che è stato organizzato, è un rammentare e un rinnovare la chiamata a questo benedetto cammino, tracciato da Papa Paolo VI e dal Patriarca Athenagoras. Chiara Lubich ha sostenuto questo cammino con la sua sensibilità, la immediatezza nella comunicazione e la certezza che non si dovrebbe indebolire il dinamismo nelle relazioni tra le due Chiese, creato dall’abbraccio dei due Primati a Gerusalemme, che aveva abbattuto il muro millenario tra Roma e Costantinopoli. Per tutti noi, l’unico modo per onorare la memoria, l’entusiasmo sacro e il contributo di questi tre visionari dell’unità, è la continuazione del dialogo di amore in verità e della verità in amore delle due Chiese sorelle, del “dialogo della vita” dei fedeli, della collaborazione e delle comuni iniziative davanti alle grandi sfide contemporanee, con orizzonte sempre la desiderata unità nella Divina Eucarestia.

Con questo spirito, benedicendo paternamente dal Patriarcato Ecumenico gli organizzatori del presente Simposio spirituale e i suoi oratori, auguriamo a tutti voi e al Movimento dei Focolari da noi prediletto, copiosa la grazia del Dio dell’amore.

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