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Lunedì 8 ottobre si apre con una bella sorpresa: l’Osservatore Romano pubblica l’articolo di due studenti di Sophia a commento della giornata che, una settimana fa, ha aperto i corsi del nuovo anno accademico 2019/2020, il Welcome Day. L’articolo, a firma di Francesca Barbieri e Michele Marcantoni e che compare già sulla prima pagina, apre la nuova rubrica #CantiereGiovani, e fa riferimento in particolare alla nuova iniziativa di respiro mondiale promossa da Papa Francesco, che nel maggio 2020 celebrerà in Vaticano il Global Compact on Education.

Il dodicesimo anno accademico dell’Istituto universitario Sophia

Lo scorso 30 settembre, con la partecipazione di docenti, e studenti provenienti dai cinque continenti (erano presenti anche componenti di tutte le realtà della comunità accademica), si è tenuto il Welcome Day dell’Istituto universitario Sophia. L’aula magna “Igino Giordani” ha ospitato il vivace incontro che, pensato per accogliere i nuovi studenti, ha segnato l’inizio del XII anno accademico e nel corso del quale, oltre a ripercorrere le tappe fondative e salienti dell’università, sono state lanciate le linee programmatiche per il futuro e si è accolta la sfida lanciata da Papa Francesco con il Global Compact on Education.

La giornata si è aperta con la presentazione reciproca tra tutti i membri della comunità, ed è proseguita con i contributi — che hanno toccato alcuni aspetti dell’identità e della missione dello Ius — da parte di docenti dei distinti dipartimenti e di studenti che stanno concludendo il loro percorso di studi.

Il primo intervento è stato svolto dal preside dell’Istituto, il professore Piero Coda, il quale ha offerto alcune linee guida per prepararsi ad affrontare con dedizione e slancio le sfide e le opportunità che si presenteranno nel corso dell’anno accademico. Coda ha aperto il suo discorso con una lettura del momento storico che stanno vivendo tanto la giovane università quanto la nostra società e l’umanità intera, parlando di un «punto di svolta», riferendosi alle parole di Papa Francesco, per sottolineare l’importanza, anzi l’urgenza, di farsi attori responsabili di un cambiamento che deve partire dall’educazione. In questa prospettiva, ha evidenziato due punti come imprescindibile riferimento attorno al quale costruire le attività accademiche e comunitarie dei mesi a venire. Innanzitutto, il valore e l’impegno a essere pionieri, a farsi avanguardia in questa trasformazione epocale per aprire nuovi cammini e far fronte, con sapienza, alle novità e alle complessità che le nuove generazioni dovranno gestire.

Coda ha quindi introdotto il secondo punto che interessa le modalità con le quali entrare in questa epoca nuova, in cui un’umanità più fraterna condivida la responsabilità di custodire la casa comune e costruire una società accogliente. Non si tratta di una competizione che svilisce l’educazione, bensì di un patto che va stretto per non lasciare «morti per strada e raggiungere tutti insieme il traguardo» di una trasformazione che darà vita al nuovo umanesimo verso cui il Papa ci incoraggia a procedere.

Un’intera sezione del programma del Welcome Day si è sviluppata proprio attorno al significato che riveste il patto educativo all’Istituto universitario Sophia in quanto esperienza della vita e del pensiero che non riguarda soltanto gli studenti, bensì tutta la comunità. La riflessione su questo tema si è rivelata assai feconda, anche in vista del contributo che Sophia, in preparazione dell’appuntamento previsto a maggio 2020 in Vaticano, potrà offrire alla promozione del patto educativo globale. Per l’Istituto universitario Sophia, infatti, il patto assume un carattere fondativo quale presupposto perché la specifica esperienza formativa in esso promossa possa realizzarsi appieno e porti a guardare il mondo con quella luce negli occhi che solo la sapienza che è dono di Dio sa generare.

A sottolinearlo è stata la fondatrice dell’Istituto, Chiara Lubich, nel discorso inaugurale della Summer school che, nel 2001, ha preceduto la fondazione dell’università. Quasi da tradizione il video di quel discorso viene proiettato in apertura di anno accademico per far partecipe tutta la comunità della peculiarità di questa “scuola”.

Con un video-messaggio richiesto e gentilmente inviato per l’occasione, monsignor Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, ha fornito alcune preziose precisazioni sul Global Compact on Education, illustrandone gli obiettivi e l’impegno che l’educazione e gli educatori possono assumere a sostegno del bene comune. Questo messaggio ha guidato le successive riflessioni in cui si è cercato, attraverso l’attivazione di gruppi di lavoro, di delineare le tracce su cui costruire l’impegno concreto dello Ius per la costituzione di questo patto globale. Le idee e i desideri emersi hanno consentito di formulare una prima proposta per la pianificazione del seminario che Sophia ospiterà nel mese di aprile del 2020, per accompagnare la preparazione dell’evento a cui Papa Francesco ha invitato gli operatori dell’educazione. In consonanza con l’identità di Sophia, si è pensato di strutturare un programma teso a vivere l’istituto come una “tenda” che accoglie, dove insieme fare l’esperienza del patto educativo e dove far incontrare e camminare insieme alcuni rappresentanti delle realtà accademiche e istituzioni convocate per il prossimo maggio.

A conclusione del programma si è celebrato un evento di sensibilizzazione ecologica, dal titolo PiantiamoLà, nato su iniziativa degli studenti. L’evento s’inserisce nel contesto delle celebrazioni del Tempo del Creato e si propone come una risposta alla spinta data da Papa Francesco all’impegno per la cura della casa comune. Gli studenti hanno voluto piantare accanto all’università un boschetto composto da dodici alberi, tanti quanti gli anni trascorsi dalla fondazione di Sophia. Un gesto che punta l’attenzione non solo sulla questione ambientale in senso tecnico, ma innanzitutto sulla questione antropologica della relazione uomo/natura che rimane spesso sullo sfondo: mentre piantare un albero deve farsi metafora della cura e della responsabilità verso la natura e verso il prossimo di cui insieme ci si fa custodi.

Sophia si è da sempre proposta di veicolare nell’offerta accademica un modello antropologico secondo il quale un uomo e una donna esperiscono la loro vocazione vivendo la dinamica del dono di sé, e l’intento di PiantiamoLà è appunto quello di esplicitare un ethos non legato soltanto all’iniziativa di un singolo, ma che coinvolga la comunità educativa e la società. Il piccolo bosco è stato intitolato The Green Patriarch Park, con una dedica al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo i, pioniere nella difesa del creato e legato a Sophia da un forte rapporto di amicizia e collaborazione, anche perché insignito del primo dottorato honoris causa in Cultura dell’Unità nel 2015. Il prossimo 11 novembre avrà luogo la cerimonia inaugurale dell’anno accademico 2019/2020, con il conferimento del secondo dottorato honoris causa a Juan Carlos Scannone.

di Francesca Barbieri e Michele Marcantoni

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