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In occasione dei duecentocinquanta anni dalla nascita di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, la Rivista Sophia dedica un numero monografico al filosofo di Stoccarda. Nello specifico, posta a tema è la portata speculativa della religione rivelata, come compimento e superamento del moderno, che trovano in Hegel uno snodo fecondo e, per l’oggi, ricco di prospettive. Il cristianesimo, come religione rivelata e disvelata, rappresenta il compimento della conoscenza della realtà cui l’uomo aspira: in esso trovano piena conciliazione il particolare con l’universale, la divinità con la comunità umana. Questa connessione dinamica che regola il movimento del pensiero, ha ancora qualcosa da dire all’uomo contemporaneo sulla comprensione di sé, dell’altro e del noi? Quali coordinate interpretative può offrire per una più globale conoscenza del reale?

L’indagine sul filosofo tedesco permette agli autori che hanno composto l’attuale fascicolo monografico (Piero Coda, Kurt Appel, Marco Moschini, Massimo Borghesi, Marco Martino, Vincenzo Vitiello, Massimo Donà) di entrare in un serrato dialogo tra loro, per sperimentare l’arduo esercizio di un intelligere relazionale, non soltanto in riferimento alla comune ricerca su Hegel, ma anche come “metodo”, di cui la Rivista Sophia vuole essere espressione e laboratorio.

Tale dinamismo trova una sua concrezione, oltre che nei Saggi qui riportati, nella presenza di un Forum che arricchisce il numero della Rivista presentando un autore che ha offerto al pensiero contemporaneo una particolare chiave di lettura per articolare in modo epistemologicamente fondato e speculativamente rigoroso il rapporto tra filosofia e teologia: Klaus Hemmerle.

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