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Sophia per il Libano

di Michele Zanzucchi

Graditissima visita all’Istituto Universitario Sophia del vicario apostolico dei latini di Beirut, mons. César Essayan. Il presule è uno dei numerosi vescovi cristiani presenti nel Paese dei cedri, sapendo che le principali comunità sono quelle maronita e greco-cattolica. I latini sono una piccola minoranza, ma che ha la sua importanza notevole nel “mettere assieme” le diverse componenti ecumeniche e di dialogo interreligioso, in un Paese che ha 18 comunità religiose riconosciute dalla costituzione e una trentina nei fatti. 

Lo sappiamo, come è scritto nel memorandum siglato a Sophia  il 24 marzo 2022 tra il rettore Argiolas e mons. Essayan, che «il Libano negli ultimi anni è sprofondato in una delle peggiori crisi politiche ed economiche della storia moderna, con una grave inflazione e tre quarti della popolazione che vivono sotto la soglia della povertà. La crisi, pone il Paese di fronte a scelte difficili e che alla forte inflazione si è aggiunta la penuria di carburante ed elettricità, mentre scarseggiano altri beni di prima necessità, come cibo, medicine (in particolare farmaci per malati cronici e latte per neonati)». 

Proprio per rispondere a tali gravissime necessità, da qualche tempo è nata in Italia una capillare rete di persone in tutte le regioni, denominata “Un ponte per il Libano”, che ha raccolto e fatto proprio l’appello rivolto dal vicariato al Movimento dei Focolari dell’agosto 2021.

Sophia ora può portare il suo contributo anche per l’emergenza educativa che colpisce il Libano: secondo gli ultimi rapporti delle Nazioni Unite, il 15 per cento delle famiglie sono state obbligate ad interrompere l’istruzione dei figli. Mons. César Essayan ha più volte sottolineato la necessità di aiutare la popolazione libanese con azioni urgenti e concrete per ricreare le condizioni di uno sviluppo economico e sociale e permettere ai giovani di avere accesso ai vari gradi di studio. Per questo, nel memorandum firmato a Sophia si condivide «l’obiettivo di sviluppare e consolidare la loro cooperazione che tende ad offrire a giovani studenti libanesi occasioni propizie di formazione in ambito economico e manageriale, presso l’Istituto Universitario Sophia». 

L’accordo prevede una cooperazione che «riguarderà la promozione della partecipazione di studenti ai corsi di Licenza (biennali) in Economia e management programmati presso l’Istituto Universitario Sophia; la promozione della ricerca e della pubblicazione collaborativa dei risultati della ricerca svolta da studenti e ricercatori; la promozione dello scambio culturale e di pubblicazioni; l’attivazione di forme di sostegno finanziario finalizzato al sostegno dei costi di iscrizione e permanenza degli studenti presso il Campus universitario». 

Nel corso del caloroso incontro, il rettore Giuseppe Argiolas ha sottolineato come nella crisi libanese attuale lo IUS possa offrire la propria competenza nel “tenere assieme” vita e pensiero, «in una comunità universitaria di studenti e docenti che si arricchiscono reciprocamente, in un’apertura profonda al mondo circostante». 

Mons. César Essayan, da parte sua, ha voluto sottolineare come in Libano vi sia «bisogno estremo di persone con una dimensione culturale d’apertura. Siamo infatti schiavi della corruzione e di un nuovo feudalesimo, mentre stentiamo a capire che cosa significhi vivere in libertà. Per questo servono alla Chiesa libanese laici che sappiano essere responsabili». 

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